Il Castello di Rivoli, conosciuto localmente come Castello di Rivoli, è un'imponente struttura situata nella città di Rivoli, nella Città Metropolitana di Torino, Italia. Questa ex residenza della Casa Reale di Savoia è un simbolo di secoli di storia italiana, evoluzione architettonica e rilevanza culturale contemporanea. Oggi ospita il Castello di Rivoli – Museo d'Arte Contemporanea, diventando un vivace centro per gli appassionati d'arte di tutto il mondo.
Le origini del Castello di Rivoli risalgono ai secoli IX-X, con la sua prima menzione documentata nel 1159. Questa menzione avvenne in un diploma dell'Imperatore Federico Barbarossa, che cedette i territori rivolese ai vescovi di Torino. La Casa di Savoia acquisì Rivoli nell'XI secolo, segnando l'inizio di una lunga e tumultuosa relazione con il castello.
Nel corso della sua storia, il Castello di Rivoli ha visto numerosi conflitti e cambiamenti. Nel 1184, una faida tra la Casa di Savoia e i vescovi causò gravi danni al castello. Nel 1273, il castello accolse la visita del re Edoardo I d'Inghilterra, di ritorno dalle Crociate. Nel XIV secolo, il castello divenne il primo luogo di venerazione pubblica per la Sindone di Torino, una reliquia significativa nella storia cristiana.
Il castello visse un periodo di declino fino alla metà del XVI secolo, quando Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, vi prese residenza a causa del Trattato di Cateau-Cambrésis. Questo trattato gli vietava di risiedere a Torino fino alla nascita di un erede maschio. Dopo la nascita del figlio, Carlo Emanuele I, nel 1562, Emanuele Filiberto tornò a Torino. Durante la sua permanenza, il castello fu restaurato dall'architetto Ascanio Vitozzi, con ulteriori miglioramenti apportati da Carlo e Amedeo di Castellamonte, inclusa la costruzione della Manica Lunga.
All'inizio del XVIII secolo, il Castello di Rivoli subì di nuovo devastazioni durante la Guerra di Successione Spagnola. Le truppe francesi incendiarono e saccheggiarono il castello. Tuttavia, Vittorio Amedeo II riprese il controllo e avviò i lavori di ricostruzione, prima sotto la guida di Michelangelo Garove e poi di Antonio Bertola. Il progetto ambizioso immaginato da Filippo Juvarra vide solo una parziale realizzazione, lasciando una facciata incompiuta che racconta ancora oggi di piani grandiosi mai realizzati.
Gli ultimi anni di Vittorio Amedeo II lo videro risiedere nel castello dopo la sua abdicazione. Qui visse agli arresti domiciliari con la sua sposa morganatica, la Marchesa di Spigno, dopo il fallito tentativo di riprendere il potere dal figlio, Carlo Emanuele III. Il castello subì ulteriori modifiche per adattarsi a questo periodo di confinamento.
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Il XIX secolo portò un periodo di abbandono al Castello di Rivoli. Dopo la morte di Vittorio Amedeo II, il castello fu in gran parte abbandonato fino a quando fu trasformato in caserma nel 1863. Una sezione del castello fu convertita in biblioteca due decenni dopo. L'edificio subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale, portando a un lungo periodo di degrado.
Gli sforzi di restauro iniziarono seriamente nel 1979, guidati dall'architetto torinese Andrea Bruno. Nel 1984, il castello trovò una nuova vita come sede del Museo d'Arte Contemporanea, il primo museo d'arte contemporanea d'Italia. All'inizio del nuovo millennio, il castello fu ulteriormente valorizzato con l'aggiunta di un ristorante stellato Michelin, Combal.Zero, dello chef Davide Scabin.
Oggi, il Castello di Rivoli è rinomato per le sue dinamiche mostre e la collezione permanente che documenta momenti cruciali nello sviluppo dell'arte contemporanea. La collezione del museo include opere significative del movimento Arte Povera e pezzi di artisti di fama internazionale come Maurizio Cattelan, Mario Merz e Andy Warhol.
Nel 2021, il museo ha ricevuto una sostanziosa donazione di oltre 200 opere su carta dallo scultore dell'Arte Povera Giuseppe Penone, arricchendo ulteriormente la sua collezione. Il castello ospita anche la prestigiosa Collezione Cerruti, con capolavori di artisti come Francis Bacon, René Magritte e Pablo Picasso.
La Collezione Cerruti, acquisita nel 2017, svolge un ruolo vitale all'interno del complesso del castello. Villa Cerruti, con il suo giardino unico, offre una fuga serena con la sua area di meditazione monastica, sezioni agricole e viste panoramiche sulle Alpi. Il giardino, insieme al ninfeo storico del castello, offre un polmone verde per i visitatori da esplorare e godere.
Dal 1999, la biblioteca del Castello di Rivoli è un tesoro di arte e teoria del XX e XXI secolo. Con circa 44.000 libri e periodici, e una videoteca accessibile, serve come una risorsa preziosa per ricercatori e appassionati d'arte. La biblioteca fa parte del Cobis Coordinamento delle Biblioteche Speciali e Specialistiche di Torino, una rete di biblioteche specialistiche a Torino.
Il Castello di Rivoli si erge come una magnifica fusione di intrighi storici e vivacità culturale contemporanea. Le sue mura risuonano con storie di secoli passati, mentre le sue sale vibrano con la creatività dell'arte moderna. Una visita a questo iconico punto di riferimento offre un viaggio nel tempo, un'esplorazione dell'evoluzione artistica e un'esperienza del ricco patrimonio culturale italiano.
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